domenica 25 marzo 2018

Brioches cremonesi - Ricetta di P.Giorilli


Ed eccomi qui, finalmente dopo una settimana riesco a tornare a scrivere sul blog.
Il tempo scorre sempre troppo velocemente tra mille impegni ed il tempo da dedicare alle mie passione è davvero troppo poco; ma la ricetta che sto per raccontarvi è davvero molto importante per me, ed è per questo che ho deciso di aspettare la quiete della domenica pomeriggio per dedicare la giusta attenzione a questo post.
E’ importante per diversi motivi: con essa spengo la prima candelina dalla apertura del blog: tra alti e bassi sono trascorsi dodici mesi tra ricette, pensieri e scatti. Inoltre è importante perché, per la prima volta, mi sono avvicinata al mondo dei lievitati dolci ed a tutte le emozioni che queste preparazioni portano con sé: grazie a queste ci si può educare all’attesa e quindi alla lentezza, sperando che il risultato soddisfi l’aspettativa!
Ma il motivo, anzi direi il motore, più importante che mi ha spinto a sperimentare questa ricetta è l’amore.
Questa ricetta è un regalo che faccio alla persona che amo. Con la preparazione di queste soffici brioches intendo infatti donargli un suo prezioso ricordo d’infanzia: il tutto grazie alle cremonesi.
La cucina è anche questo, riesce con i profumi e i sapori a riportarti indietro nel tempo, permettendoti di rivivere alcuni momenti speciali custoditi nella tua memoria.
Ero un po’ intimorita all’idea di non riuscire nell’impresa di ricreare queste brioches a lenta lievitazione ma posso dire che è stato davvero un successo e, per capirlo, mi è bastato guardare i suoi occhi mentre le mangiava!
Cucinare è un gesto d’amore… e questa ne è una prova.



 RICETTA TRATTA DAL BLOG "La cucina di Monica"

Ingredienti per 9 cremonesi:

- 250 gr. di farina forte;
- 113 gr. di latte;
- 5 gr. di lievito di birra fresco;
- 1 uovo piccolo;
- 40 gr. di zucchero semolato;
- 5 gr. di sale;
- 38 gr. di burro morbido;
- i semi di un baccello di vaniglia.

Per lucidare le cremonesi: 

- 25 gr. di zucchero semolato miscelati con 25 ml. di acqua.
   
   Portate a bollore L'acqua e lo zucchero in un pentolino. Fate sciogliere completamente lo zucchero,     quindi lasciate raffreddare.





Io ho eseguito la preparazione delle cremonesi a mano.

1. In una ciotola, setacciata la farina, aggiungetevi lo zucchero e la vaniglia.
2. Sbriciolate il lievito di birra e lasciatelo sciogliere in un paio di cucchiai di latte, presi dal totale, quindi aggiungetelo al composto di farina e zucchero.
3.Aggiungete a filo il resto del latte all'interno del composto mentre cominciate ad impastare, poi aggiungete l'uovo leggermente sbattuto.
4. Quando avrete ottenuto un composto liscio, aggiungete poco alla volta il burro a pezzetti.
5. Aggiungete il sale, trasferite il composto su di una spianatoia leggermente infarinata e continuate ad impastare sino ad ottenere un impasto semi lucido, morbido e liscio.
6. Trasferite l'impasto in una ciotola, coprite con della pellicola trasparente e lasciate lievitare sino al raddoppio (l'ideale è il forno spento con la luce accesa).
7. Trascorso il tempo necessario, trasferite l'impasto lievitato sulla spianatoia, sgonfiatelo e lavoratelo per qualche minuto, quindi rifate la palla, trasferitelo nuovamente nella ciotola coperta e poi in frigo e fate riposare per 12 ore
8. Al mattino, prelevate l'impasto dal frigo, lasciatelo acclimatare per un paio d'ore e poi formate le nove palline di pasta, poi ognuna trasformatela in un filoncino che poi intreccerete in modo da formare un nodo.
9. Adagiate le cremonesi su di una teglia rivestita con della carta da forno e trasferiteli in forno spento con la luce accesa per farli lievitare sino al raddoppio.
10. Trascorso il tempo necessario per la lievitazione, preriscaldate il forno a 180°. Spennellate le cremonesi con del latte ed infornate per circa 12/15 minuti. Quando le brioches saranno ben dorate prelevatele dal forno e lucidatele ancora calde con la miscela di acqua e zucchero calda.



domenica 18 febbraio 2018

Cavatelli pugliesi con pesto di cime di rapa e salsiccia croccante

In questi giorni sento particolarmente nostalgia della mia casa e della mia terra, dei luoghi in cui risiede un pezzo di me, della mia vita e dei miei ricordi.
Quando sento questa malinconia trovo rifugio, ancora una volta, tra i fornelli; è qui che cerco di ritrovare quei gesti e soprattutto quei sapori e quei profumi che per me vogliono dire "casa".
E' così che mi ritrovo a condividere con voi un piatto importante della tradizione culinaria pugliese ma sopratutto una parte della mia vita e di quelle che sono le tradizioni della mia famiglia: la pasta fatta in casa.
I cavatelli sono una tipica pasta fresca corta di semola, la loro forma è allungata ed incavata all'interno; un'incavatura che si ottiene praticando una leggera pressione dell'indice e del medio su un piccolo pezzo di pasta fresca.
Io, per anni, ho osservato con estrema dedizione le mie nonne,  in seguito la mia mamma, preparare questa pasta fino a quando, ormai anch'io donna adulta della famiglia, ho avuto il coraggio di tentare questa preparazione.
L'ottima riuscita dei cavatelli ha suscitato in me , dopo anni di attenta osservazione, una emozione immensa. In quel momento, guardando la spianatoia piena di cavatelli ho capito che un pezzo della storia e della tradizione culinaria della mia famiglia sarebbe stata con me per sempre: quel "saper fare" non sarebbe andato perso ma che, al contrario, io avrei portato avanti questo sapere e , magari, un giorno l'avrei trasmesso ai miei figli.
Questo tipo di pasta si presta benissimo a condimenti come il classico ragù di carne mista che si usa preparare per il pranzo della domenica ma è ottimo anche con verdure invernali come il cavolfiore.
Io, ho voluto invece sperimentare una nuova ricetta, utilizzando però, ingredienti della tradizione pugliese. Ho preparato un pesto di cime di rapa con cui ho condito la pasta, il tutto accompagnato da salsiccia tipica resa croccante in padella.
Questo piatto, con il suo sapore deciso ed il suo profumo inconfondibile, mi riporta a casa; a quando ero piccola e sognavo di imparare a cucinare, è una ricetta che sa di famiglia e tradizione ma con un tocco un pò tutto mio, che richiama l'inverno con i suoi sapori corposi capaci di scaldare le giornate grigie e fredde.



Ingredienti per 4 persone

Per i cavatelli:

- 400 gr. di farina (di cui 300 gr. di semola Senatore Cappelli e 100 gr. di farina 00);
- acqua tiepida q.b. ( verrà aggiunta poco per volta all'impasto);
- un filo di olio EVO per rendere l'impasto più liscio ed elastico.

1. Su di una spianatoia disponete a fontana le due farine mescolate assieme, aggiungetevi l'olio e poco per volta l'acqua tiepida. Impastate sino ad ottenere un pannetto liscio e morbido.
2. Lasciate riposare l'impasto per circa 10 min. coperto da un canovaccio pulito.
3. Trascorsi i 10 min. dividete l'impasto in piccoli pezzi e con ognuno di questi formate dei lunghi "cilindretti" di pasta dello spessore di circa 7-8 mm.
4. Dividete ogni "cilindretto" di pasta in pezzetti di circa 2 cm., poi esercitando una leggera pressione con le dita (indice e medio) incavate il pezzetto di pasta arricciando un pò i bordi. Otterrete a questo punto i cavatelli.
5. Cuoceteli per almeno 7-8 min. nell'acqua dove avrete fatto lessare le cime di rapa, in questo modo la pasta acquisirà il sapore della verdura.

Per il pesto di cime di rapa:

- 500 gr. di cime di rapa al netto dello scarto;
- 160 gr. di mandorle già pelate;
- uno spicchio d'aglio piccolo privato dell'anima;
- olio EVO q.b. (circa 4 cucchiai dovrebbero bastare);
- sale q.b.

1. Lessate le cime di rapa già pulite e lavate in abbondante acqua salata per circa 5-6 min.
2. In un mixer da cucina unite alla verdura il resto degli ingredienti e tritate il tutto fino ad ottenere un pesto dalla consistenza semi-morbida.

Per completare il piatto circa 20 rondelle di salsiccia (tradizionale pugliese leggermente piccante) semi-stagionata, che avrete fatto soffriggere senza l'aggiunta di olio, in una padella antiaderente sino a renderla croccante.

Quando i cavatelli saranno cotti, unitevi il pesto di cime di rapa e per completare il piatto unitevi 5 rondelle di salsiccia per porzione.





sabato 3 febbraio 2018

Ciambelline di carote al profumo di arancia

In questi giorni così freddi, soprattutto al mattino, per cominciare la giornata al meglio e con la giusta carica c'è bisogno di un dolce nutriente ma leggero e con un sapore delicato.
Ho così pensato di preparare delle ciambelline di carote e mandorle aromatizzate da un fresco profumo di arancia.
Questi dolci, soffici come una nuvola e tipicamente umidi, risultano al palato gradevolissimi e rendono la prima colazione o la merenda, magari accompagnati da una tazza di thè caldo o di caffè, un momento per regalarsi una coccola.
Preparare queste ciambelline è davvero semplicissimo e la riuscita è assicurata!
Vale la pena provarle anche solo per il profumo che emanano in cucina mentre lentamente cucinano in forno.
Se volete preparare un dolce tipicamente casalingo, genuino e nutriente questo è la ricetta che fa per voi.


Ingredienti per 6 stampini da ciambella:

- 300 gr. di carote BIO;
- 250 gr. mandorle pelate;
- 5 uova BIO;
- 170 gr. di zucchero;
- 8 cucchiai di pangrattato;
- 1 cucchiaino di cannella;
- la buccia grattugiata ed il succo di una arancia BIO;
- 1 bustina di lievito per dolci;
- 1 bustina di vanillina;
- 1 fialetta di essenza di rhum (facoltativo).



1. Tritate finemente le carote e le mandorle in un mixer da cucina.
2. Lavorate con un frullino elettrico o una frusta a mano, i tuorli e lo zucchero sino ad ottenere un composto chiaro e spumoso. Aggiungetevi le mandorle e le carote precedentemente tritate, la buccia ed il succo di arancia, il pangrattato, la cannella, l'essenza di rhum, la vanillina ed infine il lievito.
3. A parte montate gli albumi a neve fermissima ed aggiungeteli al resto del composto, incorporandoli con l'aiuto di una spatola con un movimento dal basso verso l'alto.
4. Versate il composto negli stampini precedentemente imburrati ed infarinati ed infornate a 180° (forno già caldo) per circa 25 minuti.

N:B Se non disponete di stampini per ciambelline potete utilizzare una tortiera da 24 cm, il tempo di cottura sarà di circa 50 minuti.



giovedì 25 gennaio 2018

Polpettone di tacchino e verdure con cipolline borettane in agrodolce

Anche se con ritardo, mi accingo anche io a salutare questo nuovo anno con una ricetta completamente nuova per me, poiché si tratta di un vero e proprio"esperimento" in cucina.
Devo ammettere che, adorando la pasta, mi ritrovo a sperimentare generalmente dei primi piatti ma, questa volta, ho voluto mettermi alla prova con un secondo piatto di carne.
Mi sono ingegnata per preparare qualcosa di sfizioso e particolare, così ho deciso di creare un polpettone di carne bianca con delle verdure.
Questo piatto si prepara velocemente e con estrema facilità ma, può farvi fare un'ottima figura in una cena con amici o per il pranzo della domenica.
Inoltre ho deciso di accompagnarlo ad un contorno dal gusto particolare che contrasta e contemporaneamente esalta il sapore del polpettone.


Ingredienti per per 6 persone

Per il polpettone:

- 680 gr. di petto di tacchino;
- 150 gr. di mortadella;
- 2 uova BIO intere;
- 100 gr. di pane ammollato nel latte;
- 1 carota grande, 1 costa di sedano ed 1 cipolla media per il soffritto;
- 250 gr. di spinacino fresco;
- parmigiano reggiano q.b.;
- pangrattato q.b.;
- noce moscata, sale e pepe q.b.
- olio EVO.

1. In una capiente padella antiaderente fate cuocere per pochissimi minuti lo spinacino con un filo d'olio EVO.
2. In un mixer da cucina, tritate finemente il petto di tacchino, la mortadella, il soffritto, lo spinacino saltato in padella, un pugno di pangrattato, il pane ammollato nel latte, le due uova, il parmigiano, un pizzico di noce moscata, sale e pepe. Quando avrete ottenuto un composto ben compatto mettetelo da parte.
3. Cospargete con del pangrattato un ampio foglio di carta forno, adagiatevi il composto di carne ottenuto e con l'aiuto delle mani create un rotolo, sigillatelo con la carta forno e poi con l'aiuto di uno spago chiudetelo ai due lati. Fatto ciò riponetelo in frigo.
4. Per fare in modo che il composto diventi ben compatto, così da non rischiare di rompersi in cottura, io vi consiglio di prepararlo o la sera prima per il pranzo del giorno successivo o la mattina per una eventuale cena. In questo modo, il polpettone stando molto tempo in frigo diventerà ben compatto.
5. Trascorso il tempo necessario, in un tegame ben capiente, mettete un filo d'olio EVO e adagiatevi il polpettone. Lasciate cuocere a fiamma dolce per almeno un paio d'ore o comunque sino a  quando il polpettone risulterà ben cotto internamente e all'esterno sarà ben dorato.


Per le cipolline borettane in agrodolce:

- 500 gr. di cipolline borettane;
- 2 cucchiaini di miele di acacia;
- aceto balsamico;
- una manciata di uva sultanina fatta rinvenire in un pò di acqua calda
- una noce di burro;
- una fogliolina di alloro.

1. Pulite e lavate con cura le cipolline e mettetele da parte.
2. In una capiente padella antiaderente, lasciate sciogliere dolcemente il burro e poi aggiungetevi il miele. Dopo un paio di minuti aggiungetevi abbondante aceto balsamico e lasciate sfumare a fiamma alta per almeno tre minuti.
3. Aggiungetevi le cipolline, le foglioline d'alloro e l'uva sultanina e lasciate cuocere a fiamma dolce sino a quando le cipolline risulteranno essere morbide (40 min. circa), se necessario aggiungetevi di tanto in tanto un po' d'acqua.